Stile di vita urbano: come scooter e automobile si confrontano nelle città italiane

Stile di vita urbano: come scooter e automobile si confrontano nelle città italiane

Nel 2025, scegliere tra uno scooter e un’automobile in città non è più una questione di preferenza personale. È una risposta alle tue abitudini, alla tua città e al modo in cui vivi ogni giorno. A Roma, l’auto è ancora re. A Milano, lo è lo scooter e la bici elettrica. E la differenza non è solo nel mezzo che guidi, ma nel tuo stile di vita.

Perché a Roma l’auto è l’unica opzione reale

A Roma, il 57% dei residenti si sposta in auto ogni giorno. Non perché vogliono, ma perché non hanno altra scelta. Il trasporto pubblico è lento, poco capillare e poco affidabile: solo il 28% dei romani lo trova soddisfacente. Due su dieci ammettono apertamente di non avere alternative. I parcheggi sono una guerra quotidiana. Le strade strette, i cantieri permanenti e le ZTL mal segnalate rendono l’auto un male necessario.

Ma non è solo un problema di infrastrutture. È anche di cultura. A Roma, l’auto è vista come simbolo di libertà, di status, di controllo. E se non hai un garage, devi pagare 200 euro al mese per un posto auto in un parcheggio privato. Ma almeno sai dove sarà la tua macchina. Lo scooter? Può essere rubato, multato, sequestrato. Eppure, il 7% dei romani lo usa lo stesso. Perché è l’unica cosa che ti permette di muoverti senza impazzire nel traffico.

Il servizio di sharing scooter, introdotto nel 2016, ha cambiato poco la partita. Gli scooter elettrici sono comodi, ma le strade non sono fatte per loro. Non ci sono piste ciclabili sicure, e le corsie riservate sono spesso invase da auto e camion. Il risultato? Un tasso di incidenti di 7,77 ogni 100.000 spostamenti. Più del doppio di una bici. Eppure, molti lo accettano. Perché a Roma, il rischio è meno grande del tempo perso in coda.

Milano: dove lo scooter è solo uno dei tanti pezzi

A Milano, l’auto non è il centro del sistema. È solo un’opzione tra molte. Il 42% della popolazione usa il trasporto pubblico - metro, tram, bus - e lo trova efficiente (77% di soddisfazione). Non è perfetto, ma funziona. E quando il treno è in ritardo, c’è sempre un’alternativa: una bici elettrica, uno scooter in sharing, o una cargo bike per portare i figli a scuola.

Milano ha 200 km di piste ciclabili per 1,38 milioni di abitanti. Roma ne ha 150 per quasi 2,9 milioni. La differenza è enorme. Qui, le bici elettriche sono diventate un’abitudine. Non sono un hobby per appassionati, ma un mezzo di trasporto quotidiano, usato da lavoratori, studenti, genitori. E non è un caso che Milano sia la terza città europea per uso del bikesharing, dopo Parigi e Barcellona.

Gli scooter condivisi esistono da più di dieci anni, ma non dominano. Sono parte di un ecosistema più ampio. Il costo? 0,20 euro al minuto. Ma puoi scegliere di pagare 0,15 euro al minuto con una e-bike, o 3 euro al giorno con un servizio di car sharing. E se hai un bambino? La cargo bike ti permette di trasportare due bambini e la spesa. Senza inquinare, senza pagare il parcheggio, senza rischiare un incidente. Il tasso di incidenti con le bici è di soli 1,35 ogni 100.000 spostamenti. È un dato che conta.

Costi: l’auto ti costa 5.000 euro l’anno. Lo scooter, 500

Se hai un’auto, paghi: l’acquisto (25.000-30.000 euro), l’assicurazione (450 euro l’anno), la manutenzione (1.200 euro), il carburante (1.500 euro per 15.000 km), il bollo, il parcheggio, e le multe. In totale? Circa 5.000 euro all’anno. E non parliamo del tempo perso in coda.

Uno scooter nuovo? 3.000-5.000 euro. L’assicurazione? 150 euro. Il carburante? 200 euro l’anno. La manutenzione? 100 euro. Il parcheggio? Gratis in molti quartieri. Totale: circa 500 euro l’anno. E se non vuoi comprarlo? Lo prendi in sharing. 0,20 euro al minuto. Per 30 minuti al giorno, fai 3 euro al giorno. 90 euro al mese. 1.080 euro l’anno. Meno di un quinto di un’auto.

Ma non è solo denaro. È spazio. Uno scooter occupa il 5% dello spazio di un’auto. Una bici elettrica il 2%. E se moltiplichi questo per migliaia di veicoli? Le città diventano più vive. Meno traffico, meno inquinamento, meno rumore. Milano ha ridotto le percorrenze in ora di punta del 37% grazie ai servizi condivisi. Roma? Non ha nemmeno iniziato.

Biciclette elettriche e cargo bike in una via milanese ben progettata, con corsie protette e persone in movimento.

Sicurezza: il prezzo da pagare per la velocità

Lo scooter è veloce. Ma è anche esposto. Non hai una scocca, non hai airbag, non hai cinture. Se sbatti, ti fai male. E i dati lo confermano: 7,77 incidenti ogni 100.000 spostamenti. Contro 1,35 per la bici e 5,01 per il monopattino. Non è un dettaglio. È una scelta di rischio.

A Roma, molti lo accettano. Perché il rischio di restare bloccati per un’ora in coda è più grande. A Milano, la gente preferisce la bici. Perché è più stabile, più visibile, più sicura. E perché le strade sono progettate per loro. Piste ciclabili protette, semafori dedicati, limiti di velocità più bassi. La sicurezza non è un optional. È parte del sistema.

Non è un caso che le famiglie con bambini rappresentino solo il 7% degli utenti di scooter sharing. Nessun genitore vuole mettere un figlio su uno scooter in mezzo al traffico. Ma una cargo bike? Sì. Perché è stabile, protetta, e può portare due bambini, la spesa e il borsone da lavoro. È la soluzione che nessuno pensava di volere… e che ora tutti chiedono.

Il futuro non è l’auto. È il mix

Il 67% dei giovani italiani tra i 18 e i 35 anni non sceglie più l’auto. Preferisce mezzi pubblici, car sharing, bici elettriche. È un cambiamento generazionale. Non è nostalgia per il passato. È pragmatismo. Non vogliono i costi. Non vogliono lo stress. Non vogliono inquinare.

Le città che investono in mobilità sostenibile stanno vincendo. Milano ha aumentato del 200% le cargo bike in cinque anni grazie ai bonus comunali. Roma? Ha aumentato il numero di scooter condivisi, ma non ha costruito una sola pista ciclabile nuova dal 2020.

Il futuro non è scegliere tra scooter e auto. È scegliere il giusto strumento per ogni spostamento. Per andare al lavoro? Bici elettrica. Per portare i bambini a scuola? Cargo bike. Per un viaggio lungo in periferia? Car sharing. Per un’emergenza? Un’auto, se proprio devi.

La vera domanda non è: “Scooter o auto?”. È: “Che tipo di città voglio vivere?”.

Confronto tra costi e stili di vita: auto pesante e costosa da un lato, mezzi leggeri e sostenibili dall'altro.

Chi ci guadagna e chi ci perde

Chi guadagna? I giovani. I lavoratori che non vogliono pagare 5.000 euro l’anno per un’auto. I genitori che cercano un modo sicuro per muoversi con i figli. Le aziende che offrono bonus per bici elettriche. Le città che riducono il traffico e l’inquinamento.

Chi ci perde? Chi pensa che l’auto sia l’unico segno di libertà. Chi non vuole cambiare abitudini. Chi vive in quartieri senza piste ciclabili e senza trasporto pubblico. Chi non ha accesso ai bonus per le e-bike. Chi non sa che esiste un’alternativa.

Il divario tra Roma e Milano non è solo infrastrutturale. È culturale. E si sta allargando. Perché Milano non ha solo più piste. Ha una visione. Roma ha solo più auto.

Se vivi in una città italiana, cosa devi fare?

  • Se vivi a Roma: prova lo scooter sharing per un mese. Vedi quanto risparmi in tempo e soldi. Poi valuta se comprare uno scooter usato. Ma non aspettare che la città cambi. Cambia tu.
  • Se vivi a Milano: se usi ancora l’auto per spostamenti sotto i 10 km, prova la bici elettrica. Se hai figli, guarda le cargo bike. I bonus regionali coprono fino al 40% del costo.
  • Se vivi in una città di medie dimensioni: chiedi al comune di installare piste ciclabili. Usa i servizi di sharing. Non aspettare che qualcuno lo faccia per te.

Non serve un’auto per essere libero. Serve un sistema che ti permetta di muoverti senza dipendere da un pezzo di metallo che ti costa troppo e ti ruba troppo tempo.