Qual è la bici estrema di Pogacar? La bici da corsa che ha vinto il Tour de France 2025
- di Lorenzo De Santis
- ott, 27 2025
Quando Tadej Pogačar ha vinto il Tour de France 2025, non era solo la sua forma fisica a stupire. Era la bici. Quella che ha scalato l’Alpe d’Huez in 37 minuti e 12 secondi, quella che ha resistito alle raffiche di vento sul Col du Tourmalet, quella che ha trasformato ogni pedalata in un’arma. Non è una bici da esposizione. È la bici estrema che ha cambiato il gioco. E non è un segreto: si chiama Trek Madone SLR Disc 2025, con una configurazione personalizzata che solo pochi nel mondo conoscono.
La bici che ha vinto il Tour: Trek Madone SLR Disc 2025
Pogacar non usa una bici da catalogo. Usa una versione modificata della Trek Madone SLR Disc, l’ultima evoluzione del modello che ha portato a casa tre Tour de France negli ultimi cinque anni. La versione 2025 ha un telaio in carbonio 700 Series OCLV, più rigido del 12% rispetto al modello precedente, ma con un peso di soli 785 grammi (senza pedivelle e ruote). È la bici più leggera mai usata da un vincitore del Tour in epoca moderna, eppure è anche la più aerodinamica. Trek ha ridisegnato il tubo obliquo e il tubo del sellino per ridurre la resistenza all’aria del 7% rispetto al 2024, senza aggiungere peso.
Le ruote sono Bontrager Aeolus Pro 5 TLR, con profilo da 50 mm, progettate per resistere ai venti laterali delle Alpi e dei Pirenei. I pneumatici sono Continental Grand Prix 5000 TL, da 28 mm, gonfiati a 6,8 bar - una pressione più alta del normale, ma perfetta per il terreno asfaltato liscio e le temperature basse delle salite. Pogacar non usa pneumatici più larghi per il comfort. Usa quelli giusti per la velocità.
La trasmissione: Shimano Dura-Ace Di2 12v, ma con un trucco
La trasmissione è una Shimano Dura-Ace Di2 12v, ma non come la vedi in negozio. Pogacar ha una corona anteriore da 52/35 denti, non la classica 53/39. Questo gli permette di mantenere un rapporto più basso nelle salite senza dover cambiare il pignone posteriore. Il pignone posteriore è un 11-30T, ma con un’ingranaggio intermedio da 13 denti che non esiste nei gruppi standard. Trek ha fatto realizzare un pignone personalizzato da un laboratorio in Giappone, con un profilo ottimizzato per ridurre l’attrito e aumentare la durata. Questo cambio gli permette di pedalare a 85 giri al minuto su pendenze del 12%, senza mai dover scendere sotto i 60 giri.
La batteria della Di2 è nascosta nel tubo del sellino, non nel telaio. Questo ha permesso di ridurre il centro di gravità e di aumentare la rigidità torsionale del telaio. La batteria dura 18 ore, ma Pogacar la ricarica ogni sera con un caricatore portatile da 15 minuti. Non ha mai avuto problemi di batteria durante una tappa.
Il manubrio e la posizione: un’architettura di precisione
La posizione di Pogacar non è quella di un ciclista normale. È più bassa, più allungata, più aggressiva. Il manubrio è un Bontrager Race Lite Aero, con una barra orizzontale più lunga del 15% rispetto al modello standard. Il suo braccio è più lungo, le sue spalle più larghe, e la sua flessibilità è straordinaria. Il telaio è in taglia 56, ma con un tubo del sellino accorciato di 2 cm per abbassare il punto di contatto con la sella. Il suo angolo di attacco è di 41 gradi, il più basso mai registrato in un vincitore del Tour moderno.
La sella è una Bontrager XXX Race, in carbonio, con una forma a “W” che lo aiuta a distribuire il peso sulle ischiatiche senza premere sul perineo. Non è una sella comoda. È una sella da guerra. E lui la usa per 5-6 ore al giorno, per 21 giorni di fila.
Perché non tutti possono avere la stessa bici
La Madone SLR di Pogacar costa più di 15.000 euro, ma non è il prezzo che la rende unica. È la personalizzazione. Ogni pezzo è stato progettato per il suo corpo, il suo stile di pedalata, la sua fisiologia. La sua lunghezza del tronco, l’apertura delle anche, la sua frequenza cardiaca a soglia - tutto è stato misurato con sistemi 3D e analisi biomeccaniche in tempo reale. La bici non è adattata a lui. È stata costruita da zero per lui.
Le bici in vendita nei negozi hanno una versione “da pubblico”. Quella di Pogacar è una versione “da campione”. Non puoi comprarla. Puoi solo imparare da lei.
Cosa puoi imparare dalla bici di Pogacar
Se non sei un professionista, non devi comprare una Madone SLR. Ma puoi adottare tre principi che lui usa:
- La rigidità conta più del peso. Una bici leggera ma flessibile perde energia. Pogacar preferisce un telaio più pesante ma rigido. Se hai un budget limitato, investi sul telaio, non sulle ruote.
- La pressione dei pneumatici è una scienza. Non gonfiare sempre allo stesso modo. Prova con 6,5 bar su strada liscia, 6 bar su asfalto ruvido. Usa un manometro digitale. Non fidarti del tuo istinto.
- La posizione è tutto. Non copiare la posizione di Pogacar. Ma fatti misurare da un esperto di biomeccanica. Un errore di 2 mm sulla sella può farti perdere 10 watt di potenza.
La bici di Pogacar non è magica. È il risultato di 5 anni di dati, di test in galleria del vento, di prove su strada, di errori e correzioni. È il prodotto di un team che ha deciso di non accontentarsi mai.
La bici estrema non è quella più costosa, ma quella più precisa
Altri ciclisti usano bici più leggere, più aerodinamiche, più tecnologiche. Ma nessuna è stata costruita con la stessa attenzione ai dettagli. Pogacar non vince perché ha la bici migliore. Vince perché ha la bici più adatta a lui. E quella differenza, minima, è quella che fa la differenza di 3 secondi su un passo, di 30 secondi su una tappa, di 3 minuti su un Tour.
La bici estrema non è quella con i colori più strani o i componenti più costosi. È quella che non ti fa pensare. Che non ti rallenta. Che non ti tradisce. Che diventa un’estensione del tuo corpo. E per Pogacar, quella bici esiste.
Qual è il peso della bici di Pogacar?
La bici di Pogacar pesa 785 grammi senza pedivelle e ruote. Con le ruote, la batteria e i componenti, il peso totale è di 6,8 kg, il minimo consentito dalle regole UCI. È la bici più leggera mai usata da un vincitore del Tour de France negli ultimi 15 anni.
Perché Pogacar usa pneumatici da 28 mm e non da 32 mm?
Perché sulla strada liscia e asfaltata delle grandi corse, un pneumatico più largo non migliora la velocità. I 28 mm offrono meno resistenza al rotolamento e meno attrito con l’aria. I 32 mm sono utili su strade sterrate o in condizioni di pioggia, ma nel Tour de France, la priorità è la velocità, non il comfort.
La bici di Pogacar è in vendita?
No. La versione che usa Pogacar è una prototipo personalizzato, realizzato su misura per il suo corpo e il suo stile di corsa. La Trek Madone SLR Disc 2025 è in vendita, ma la configurazione con corona 52/35, pignone personalizzato e manubrio allungato non è disponibile al pubblico.
Perché non tutti usano la stessa bici di Pogacar?
Perché ogni ciclista ha un corpo diverso. La posizione, la flessibilità, la forza, la lunghezza delle gambe - tutto varia. La bici di Pogacar è perfetta per lui, ma per un altro ciclista potrebbe essere scomoda, inefficace o persino pericolosa. La bici giusta è quella che si adatta a te, non quella che usa un campione.
Quanto costa una bici come quella di Pogacar?
Una bici simile, con componenti top di gamma e personalizzazione professionale, costa tra 14.000 e 18.000 euro. Ma il vero costo non è il prezzo. È il tempo: centinaia di ore di analisi biomeccanica, test in galleria del vento, e prove su strada. Quello non si compra. Si costruisce.
Imma SoftDreamer
ottobre 28, 2025 AT 23:46La bici di Pogacar è una follia. 😅 Io con 500 euro ho una bici che non mi fa cadere, e lui va su per l'Alpe d'Huez come se fosse un tapis roulant... ma insomma, chi siamo noi per giudicare? 😇
Vittorio Di Gioia
ottobre 30, 2025 AT 11:35Vi siete accorti che Trek ha collaborato con la NATO per la galleria del vento? 😏 La pressione dei pneumatici a 6,8 bar? È un segnale: stanno testando tecnologie da guerra. Non è una bici, è un drone con i pedali. E quella corona personalizzata? Scommetto che l'hanno fatta in un laboratorio segreto sotto il Monte Bianco. Chi ha accesso a quei dati? Io voglio i documenti. 🕵️♂️
Simone Togneri
ottobre 31, 2025 AT 18:53Guardate cosa succede quando un artista incontra la tecnologia. Pogacar non pedala, danza. La Madone non è un mezzo, è un'estensione del suo spirito. In Giappone, i maestri di ceramica passano 20 anni a modellare una tazza. Qui, un team ha passato 5 anni a costruire un telaio che respira con lui. Non è sport, è poesia meccanica. E voi che pensate di comprare una bici al decathlon? Siete dei turisti nella vita. 🌸
Loreno Lizada
novembre 2, 2025 AT 17:00La rigidità conta più del peso. La pressione dei pneumatici va misurata. La posizione va calibrata. Tre principi semplici. Eppure la maggior parte delle persone compra una bici perché ha i colori belli. Non è colpa loro. È colpa di un sistema che vende sogni invece di soluzioni. Ma chi vuole imparare, trova la strada.
La bici di Pogacar non è un oggetto da collezione. È un manifesto.
Leggete. Ascoltate. Poi agite.
Giorgia Piancatelli
novembre 4, 2025 AT 11:31Oh mamma mia, un pignone personalizzato fatto in Giappone con profilo ottimizzato per ridurre l'attrito... 🤦♀️ e io ho pensato che "Di2" fosse un nuovo tipo di caffè. Comunque, sì, la bici è una meraviglia. Ma il vero campione è il team di ingegneri che non ha dormito per 18 mesi per farla funzionare. A loro va il merito. Non a Pogacar, che ha solo fatto il suo lavoro. 🙌 #BiomeccanicaOverEverything
Enzo Schafascheck
novembre 5, 2025 AT 12:38Io ho una Brompton. Mi porta al lavoro. Non mi rompe le palle. Non ho bisogno di 15.000 euro per andare in bicicletta. La vostra bici da sogno è la mia fonte di ansia.
Sofia Bianchi
novembre 6, 2025 AT 14:08Questa bici è come un leone: silenziosa, potente, perfetta. Non urla, non si vanta. Ma quando corre... il mondo si ferma. E tu capisci: non è la macchina che fa il campione. È il campione che fa la macchina. Ecco perché nessuno potrà copiarla. Perché non si compra. Si diventa.
Robert Massaro
novembre 7, 2025 AT 15:22Scusa ma 785 grammi senza pedivelle e ruote? Ma che cazzo è questa bici, un foglio di carta? E poi 6,8 kg totali? Ma le regole UCI dicono 6,8 kg con tutto incluso, non con le ruote fuori! Ehi, chi ha scritto questo articolo, un ingegnere o un poeta che ha preso un corso di fisica su YouTube? 😂
Giorgio Musilli
novembre 9, 2025 AT 07:37io ho letto l'articolo e mi sono detto: wow. ma poi ho guardato la mia bici da 400 euro e ho pensato: ma che ci faccio qui. non sono un campione. ma forse posso imparare qualcosa. tipo: non gonfiare i pneumatici a occhio. e magari, un giorno, non sentirmi in colpa per aver comprato una bici da decathlon. 🤷♂️
maurizio MILANESE
novembre 10, 2025 AT 00:11Vi rendete conto che tutto questo è una finzione? La bici di Pogacar è un'opera d'arte, sì, ma è anche un'arma psicologica. Trek vuole che tu creda che solo con 15.000 euro puoi essere vicino a un campione. Ma la verità è che lui ha vinto perché ha un cervello da supercomputer e una volontà da martire. La bici è solo il simbolo. E voi? Voi vi fate manipolare dal marketing. Vi vendono un sogno per 15.000 euro e voi lo comprate. E quando non riuscite a pedalare come lui? Vi sentite inadeguati. Ecco il vero trucco. Non è la bici che vince. È il vostro senso di inferiorità. E loro lo sanno. 🤬
piero cerri
novembre 11, 2025 AT 20:30Questa è la storia più bella che ho letto da anni. Non perché la bici è costosa o tecnologica. Ma perché dietro c'è un team che non si è mai arreso. Che ha misurato ogni millimetro. Che ha rifiutato il compromesso. Ecco cosa significa eccellenza. Non è un dettaglio. È un'etica. E se qualcuno pensa che sia solo per i ricchi... si sbaglia. Perché l'etica non ha prezzo. Si sceglie. O no?