Bici estrema: cosa sono, dove si usano e perché appassionano i ciclisti

Una bici estrema, una bicicletta progettata per affrontare terreni estremi come rocce, discese ripide e sentieri selvaggi. È un tipo di mountain bike che non cerca la velocità su strada, ma la resistenza, il controllo e l’agilità dove altri mezzi si fermano. Non è una bici da gara, né una da passeggio: è uno strumento per chi vuole spingere i limiti, dove l’asfalto finisce e la natura comincia.

Le bici da downhill, un sottotipo delle bici estreme, con telai robusti, sospensioni lunghe e freni potenti sono fatte per cadute improvvise e salti da oltre due metri. Le bici da enduro, un mix tra downhill e cross-country, con sospensioni più bilanciate e gomme più versatili invece permettono di salire e scendere sentieri lunghi, senza dover lasciare la bici a metà percorso. In Marche, i posti dove si usano queste bici non mancano: dai sentieri del Monte Catria alle discese del Monte San Vicino, dove i tracciati naturali si adattano perfettamente a questo stile di ciclismo.

Chi le usa? Non solo giovani in cerca di adrenalina. C’è chi le usa per allenarsi, chi le sceglie per sfuggire al traffico e chi le vede come un modo per riconnettersi con la terra. Non serve essere un campione: basta un buon casco, un po’ di coraggio e una bici che regga il colpo. Le bici estreme non sono per tutti, ma chi le prova non le dimentica mai. E se ti piace pedalare dove nessuno pensa di poter andare, qui trovi storie, consigli e percorsi che ti faranno cambiare idea su cosa significa davvero andare in bici.

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