Paesi con carta verde: cosa sono e cosa devi sapere

La carta verde, un documento internazionale che garantisce l'assicurazione RC per i ciclisti che viaggiano all'estero. Also known as certificato di assicurazione ciclistica internazionale, it è richiesta da molte federazioni europee quando partecipi a gare o allenamenti fuori dall'Italia. Non è un semplice foglio cartaceo: è la tua protezione legale su strada in altri paesi, proprio come l'assicurazione auto quando guidi all'estero, ma per la bici.

Se sei un ciclista che gareggia o viaggia in Europa, devi sapere che non tutti i paesi riconoscono l'assicurazione italiana. Paesi come Francia, Germania, Svizzera e Austria richiedono la carta verde per ogni ciclista che entra sul loro territorio con una bici da competizione. Senza di essa, in caso di incidente, rischi di pagare di tasca tua danni a terzi, anche se non sei tu il colpevole. La FCI Marche rilascia questo documento insieme al tesseramento annuale: è incluso nel pacchetto per gli agonisti, ma anche gli amatoriali che viaggiano spesso lo devono richiedere separatamente.

La carta verde non copre solo l'assicurazione. È anche un passaporto per partecipare a gare internazionali organizzate da UCI o federazioni straniere. Se vuoi correre in Slovenia o in Croazia, senza carta verde ti negano l'iscrizione. E non è solo per i professionisti: anche chi fa cicloturismo con gruppi organizzati deve averla. Alcuni club marchigiani, come quelli di Ancona e Pesaro, la includono già nei pacchetti viaggio per le uscite in Slovenia e in Austria. La domanda più comune? Quanto costa? Niente: è gratuita per i tesserati FCI, ma devi richiederla con anticipo, almeno 15 giorni prima della partenza.

Non confonderla con l'assicurazione sanitaria o con la polizza per il furto della bici. La carta verde riguarda solo la responsabilità civile verso terzi. Se sbatti contro un'auto o un pedone all'estero, è lei che copre i danni. E se ti fai male? Quella è un'altra storia: serve un'assicurazione sanitaria separata, magari con copertura internazionale. Ma senza carta verde, non puoi nemmeno partire.

Per i ciclisti delle Marche, questa è una questione pratica, non teorica. Ogni anno, decine di atleti locali partecipano a gare in Romagna, Abruzzo, e oltre confine. La carta verde non è un optional: è la chiave per partecipare. E se pensi che sia solo per chi gareggia, ti sbagli. Anche chi fa escursioni in gruppo con amici da fuori regione, o chi si iscrive a eventi internazionali come il Giro delle Marche, ne ha bisogno.

Quindi, se hai in programma un viaggio in bici fuori dall'Italia, controlla subito: hai la carta verde? Se non la hai, vai sul sito della FCI Marche e richiedila. Non aspettare l'ultimo momento. E se non sai cosa fare, chiedi al tuo club: molti hanno già le pratiche pronte per i soci. Questo documento non ti fa vincere gare, ma ti evita di perderle per un foglio dimenticato.

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