Documento di rilevanza storica moto: come ottenerlo in Italia nel 2025
- di Lorenzo De Santis
- ott, 26 2025
Se hai una moto d'epoca che hai conservato con cura negli anni, potresti avere tra le mani un oggetto con un valore ben superiore a quello di mercato. Ma per farlo riconoscere ufficialmente e godere dei benefici che ne derivano, devi ottenere il Documento di Rilevanza Storica. Non è un semplice certificato: è il passaporto che trasforma la tua moto da un semplice mezzo di trasporto a un pezzo di storia italiana.
Cos’è il Documento di Rilevanza Storica?
Il Certificato di Rilevanza Storica (CRS) è l’unico documento riconosciuto dallo Stato italiano che attesta l’autenticità, l’originalità e il valore storico di un motoveicolo. Non è un’opzione, ma un requisito legale per accedere a vantaggi fiscali e assicurativi. Senza di esso, anche la moto più rara e ben tenuta rimane classificata come veicolo normale, con bollo e assicurazione pieni.
Per essere ammesso al certificato, la moto deve avere almeno 20 anni dalla data di immatricolazione. Ma non basta essere vecchia: deve essere sostanzialmente originale. Cambiamenti come motori non originali, freni a disco aggiunti, scarichi modificati o colori non d’epoca possono portare al rigetto. L’ente che valuta tutto questo è l’Automotoclub Storico Italiano (ASI), l’unico organismo ufficiale autorizzato dal Ministero dei Trasporti dal 1995. La Federazione Motociclistica Italiana (FMI) fa lo stesso, ma solo per motoveicoli.
Cosa serve per ottenere il certificato
La procedura sembra semplice, ma nasconde trappole per chi non è preparato. Ecco cosa ti serve:
- Documento d’identità valido
- Codice fiscale
- Carta di circolazione originale
- Certificato di proprietà o fattura d’acquisto originale (se la moto è stata importata, serve anche il documento doganale)
- Almeno 12 fotografie professionali del veicolo da angolazioni precise: davanti, dietro, da entrambi i lati, interni del motore, telaio, ruote, strumenti, e dettagli come il numero di telaio e il numero di motore
- Diario di manutenzione (consigliato, ma non obbligatorio: ti salva in caso di verifica)
Le foto sono il punto critico. Secondo dati interni ASI, il 67% delle richieste respinte nel 2023 è dovuto a modifiche non originali, ma il 22% a foto insufficienti o non conformi. Non basta scattare con lo smartphone. Devono essere a fuoco, ben illuminate, senza riflessi, e mostrare chiaramente ogni componente originale. Alcuni club ASI offrono servizi di fotografi accreditati: vale la pena investire 30-50€ per evitare un rigetto.
ASI o FMI: quale scegliere?
Entrambi gli enti rilasciano il CRS, ma hanno differenze importanti.
| Caratteristica | ASI | FMI |
|---|---|---|
| Ente di riferimento | Automotoclub Storico Italiano | Federazione Motociclistica Italiana |
| Veicoli accettati | Moto, ciclomotori, autovetture | Solo moto, ciclomotori, motocarrozzette |
| Rigorosità controllo originalità | Altissima: ogni componente verificato | Alta, ma più flessibile su dettagli minori |
| Placca identificativa | No | Sì: placca metallica con logo FMI 1911 |
| Tempo medio di rilascio | 60-90 giorni | 70-100 giorni |
| Costo totale stimato | 150€ - 250€ | 130€ - 220€ |
Se hai una moto italiana degli anni ’60 o ’70, l’ASI è la scelta più prestigiosa. Se invece hai una moto di marca straniera con pochi esemplari prodotti, la FMI può essere più veloce e meno rigida su alcuni dettagli. La placca metallica della FMI è un bel tocco da esibire, ma non ha valore legale: il certificato è lo stesso.
La procedura passo dopo passo
- Tesserati a un club locale affiliato ASI o FMI. La quota annuale varia da 50€ a 150€, a seconda del club e dei servizi offerti (eventi, assistenza tecnica, riviste).
- Compila il modulo di richiesta CRS scaricabile dal sito ufficiale dell’ASI o della FMI. Attento: i moduli cambiano ogni anno. Usa sempre l’ultima versione.
- Invia la documentazione completa al tuo club. Non mandarla direttamente agli enti: devi passare attraverso il club affiliato.
- Il club fissa un appuntamento con la Commissione Tecnica. Porta la moto in condizioni perfette: pulita, funzionante, senza coperture o teli.
- La commissione ispeziona il veicolo in dettaglio. Controllano il numero di telaio, il motore, le sospensioni, i freni, i serbatoi, i manubri, i fari. Ogni pezzo deve corrispondere all’originale di fabbrica.
- Se approvato, ricevi il Certificato di Rilevanza Storica entro 30 giorni. Non è ancora finita.
- Vai alla Motorizzazione Civile con il CRS e chiedi l’aggiornamento della carta di circolazione. Solo così la moto diventa ufficialmente “storica”.
Senza questo passaggio, il CRS è inutile ai fini della legge. Molti lo dimenticano e poi si ritrovano con un certificato prezioso ma senza benefici.
Quali vantaggi hai con il certificato?
Il vero motivo per cui vale la pena affrontare tutta questa burocrazia è il risparmio.
- Bollo auto: per moto tra i 20 e i 29 anni: 50% di sconto. Per moto oltre i 30 anni: fino all’80% in molte regioni. A Torino, una moto del 1975 con CRS paga circa 35€ l’anno invece di 170€.
- Assicurazione: le polizze per moto storiche costano il 20-30% in meno. Perché? Perché la legge limita la percorrenza annuale a 1.000-1.500 km. Se non superi quel limite, l’assicurazione ti considera un conducente a rischio bassissimo.
- Accesso a eventi: con il CRS puoi partecipare a raduni ufficiali, concorsi d’eleganza e viaggi storici in tutta Europa.
- Valore di rivendita: una moto con CRS e documentazione completa può valere fino al 40% in più rispetto a una identica senza certificato.
Secondo un sondaggio del 2022 su MotoPassione.it, il 72% dei proprietari ha dichiarato che i benefici annuali (bollo + assicurazione) compensano ampiamente i costi di ottenimento. Il risparmio medio è di 275€ l’anno. In 5 anni, hai recuperato l’intero investimento.
Cosa può farti perdere il certificato
Il CRS non è per sempre. Scade ogni 10 anni e va rinnovato. Ma c’è di peggio: se modifichi la moto, anche in modo minimo, il certificato viene revocato automaticamente.
Un caso reale: un proprietario di una Moto Guzzi 750 del 1971 ha sostituito il serbatoio originale con uno in acciaio lucido per motivi estetici. Durante la verifica quinquennale dell’ASI, la commissione ha rilevato la non originalità. Il certificato è stato annullato, e ha dovuto pagare 800€ per ripristinare il serbatoio originale e rifare tutta la pratica.
Consiglio pratico: tieni un diario di manutenzione. Ogni intervento, anche piccolo, va documentato con foto e fattura. Se devi sostituire una guarnizione, conserva la vecchia. Potrebbe servire per dimostrare che non hai cambiato nulla di sostanziale.
Le novità del 2025
Nel 2024, l’ASI ha avviato il sistema digitale per le richieste. Non è ancora obbligatorio, ma è già disponibile su www.asistorico.it. Permette di caricare documenti e foto online, evitando spedizioni cartacee. I tempi di attesa si sono ridotti da 90 a 50 giorni in media.
La proposta di aumentare la percorrenza annuale da 1.000 a 2.000 km è ancora in discussione in Parlamento. Se passasse, le assicurazioni potrebbero ridurre ulteriormente i premi. Ma non aspettare: le regole attuali sono quelle che contano.
Se la tua richiesta viene rifiutata
Non è la fine del mondo. Il 15% delle richieste viene respinto, ma il 90% di queste può essere rivisto. Chiedi al club un feedback dettagliato. Spesso è solo una questione di foto, di un pezzo sostituito con un equivalente (non originale ma corretto), o di documentazione mancante.
Se il rifiuto è per modifiche non originali, puoi: ripristinare il veicolo allo stato originale (costo medio 500-1.500€), oppure attendere 12 mesi e ripresentare la richiesta con la moto modificata ma con documentazione che dimostri l’intervento come necessario per la sicurezza (es. freni migliorati ma non sostituiti).
Non tentare di falsificare documenti. L’ASI ha accesso a archivi storici e database di fabbricazione. Le contraffazioni vengono rilevate. E il tuo nome finisce in una lista nera.
Quanti anni deve avere una moto per ottenere il certificato di rilevanza storica?
La moto deve aver compiuto almeno 20 anni dalla data di immatricolazione. Non basta che sia stata prodotta 20 anni fa: il conto parte dalla data di prima immatricolazione, indicata sulla carta di circolazione. Se la moto è stata importata, si considera la data di immatricolazione in Italia.
Posso modificare la mia moto dopo aver ottenuto il certificato?
No. Qualsiasi modifica sostanziale alle componenti originali (motore, telaio, sospensioni, freni, serbatoio, strumentazione) comporta la revoca automatica del certificato. Anche cambiare il colore, se non era quello originale di fabbrica, può essere considerato una violazione. Se devi fare un intervento, consulta prima il tuo club ASI o FMI. Alcuni cambiamenti minori (es. sostituzione di una lampadina con una LED equivalente) sono tollerati, ma solo se documentati.
Il certificato di rilevanza storica è valido in tutta Europa?
Il certificato ASI o FMI è riconosciuto in tutti i Paesi dell’Unione Europea che hanno aderito alla Convenzione FIVA. Puoi circolare liberamente, partecipare a raduni internazionali e godere di agevolazioni in molti Paesi. Tuttavia, le agevolazioni fiscali (come il bollo ridotto) valgono solo in Italia. In altri Paesi, il certificato serve principalmente come prova di autenticità e valore.
Quanto costa l’intera procedura?
Il costo totale varia da 130€ a 250€, a seconda dell’ente e del club. Include: quota di iscrizione al club (50€-150€), tassa di verifica tecnica (30€-70€), tassa di registrazione (10€-20€), e spese per le foto professionali (20€-50€). Se devi ripristinare componenti originali, i costi possono salire a 500€ o più. Ma il risparmio annuo su bollo e assicurazione ripaga l’investimento in meno di 3 anni.
Devo portare la moto al controllo in condizioni perfette?
Sì. La moto deve essere pulita, funzionante, senza teli o coperture. Non deve essere in restauro: deve essere pronta a circolare. La commissione verifica che ogni componente sia originale e in buono stato. Se la moto non parte, o se ci sono parti mancanti, la verifica viene sospesa e devi ripresentarti dopo aver sistemato tutto. Non è un esame estetico, ma tecnico: l’attenzione è su autenticità e funzionalità.
Se hai una moto d’epoca, non lasciarla in garage come un oggetto da museo. Ottieni il certificato. Non è solo burocrazia: è un atto di rispetto per la storia, e un investimento intelligente per il futuro.